Piergiorgio Odifreddi pensa che gli occidentali siano attratti dalle nuove tecnologie: "Ce le immaginiamo sempre più mischiate con il fisico umano. Anche i film ci mostrano un mondo di intelligenze artificiali e realtà virtuali. Ed è un poco un'illusione. In realtà, secondo me gli occidentali non si aspettano più nulla: ricevono passivamente quel che offre loro la pubblicità e basta. La malattia del nostro mondo è proprio questa". Così c'è necessità di una rivoluzione individualista, in cui conti il cittadino e non più la famiglia. Tanto per essere concreti? Che il governo investa in scuola e università. Certi domani, non si smette mai di desiderarli.
sabato 25 ottobre 2008
Il futuro non è più quello di una volta...
Piergiorgio Odifreddi pensa che gli occidentali siano attratti dalle nuove tecnologie: "Ce le immaginiamo sempre più mischiate con il fisico umano. Anche i film ci mostrano un mondo di intelligenze artificiali e realtà virtuali. Ed è un poco un'illusione. In realtà, secondo me gli occidentali non si aspettano più nulla: ricevono passivamente quel che offre loro la pubblicità e basta. La malattia del nostro mondo è proprio questa". Così c'è necessità di una rivoluzione individualista, in cui conti il cittadino e non più la famiglia. Tanto per essere concreti? Che il governo investa in scuola e università. Certi domani, non si smette mai di desiderarli.
domenica 19 ottobre 2008
sabato 18 ottobre 2008
Al(l')italia(na)...
lunedì 13 ottobre 2008
Saremo tutti Facebook addicted?!
Sì, Facebook è tutto questo, mette in contatto persone che abitano anche da una parte all’altra del mondo, dà la possibilità a chiunque di dare una sbirciatina – anche se non si è del tutto convinti – e per di più l’iscrizione è gratuita. A dire il vero anch’io sono stato tirato dentro così... per l’insistenza di un’amica, ma poi mi ha preso la mano. Si entra nel vortice delle conoscenze e delle innumerevoli applicazioni e, da un momento all’altro non si ha scampo. Ci sono tante possibilità di produrre dati. Post, messaggi di stato, poke. A volte questi sono messaggi criptici che solo alcuni possono decifrare, altre solo rumore. Altre volte sono pensieri più profondi e più personali, che aprono delle finestre su personalità e realtà che non sospettavo. Scopro che colleghi e amici che vedo tutti i giorni hanno una vita privata ingarbugliata e relazioni complicate. Mi immergo in un rumore di fondo che mi fa pensare a quanto poco ci conosciamo e a quanto, in fondo, a tanta gente va di raccontare i propri stati d’animo, come si sente. E capita di imparare a conoscere una persona più sulla rete di quanto non accada nella vita quotidiana. Curiosamente, quando ho lasciato un paio di post che potevano essere interpretati come segnale di un problema, ho ricevuto mail, sms e telefonate di amici e semi-sconosciuti che si domandavano se potevano fare qualcosa per me. La chiave del fenomeno è certamente l’amicizia ma questo social network ha comunque un risvolto psicologico. Soddisfa forse un bisogno di rapporti umani che sono sempre più complessi nella vita reale? Il grande successo sta tutto nei numeri,